DOCUMENTO CONGIUNTO DE LA CITTÀ ECOLOGICA E COMITATO PER LA DIFESA DI COLTANO: CAMBIARE RADICALMENTE IL PIANO INTEGRATO APPROVATO DAL PARCO MRSM

NO AD UN PARCO DIMEZZATO.

La Città Ecologica e il Comitato permanente per la difesa di Coltano esprimono in un documento di 14 pagine un giudizio radicalmente negativo sul Piano Integrato del Parco di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli approvato per quanto di competenza dal Consiglio direttivo del Parco MSRM e inviato in Regione Toscana per la successiva approvazione.

È noto il ruolo delle aree protette per affrontare l’emergenza climatica, tanto che la Strategia per la Biodiversità, approvata dal Parlamento Europeo, fissa l’obiettivo del 30% del territorio europeo protetto al 2030 [l’Italia è all’11%, la Toscana intorno al 7%]. Ci si aspetterebbe dunque che l’organismo di gestione di un Parco prevedesse nella stesura del proprio Piano Integrato un ampliamento dell’area protetta, ovvero che tutti i 23.144ha del Parco MSRM ad oggi governati dal PTC fossero classificati Aree Interne, e che si individuassero ulteriori Aree Contigue in ampliamento dell’area di protezione, come aree cuscinetto per garantire una maggiore protezione dell’area protetta stessa.

Questa scelta non è stata nemmeno presa in considerazione.: il PIP inviato in Regione prevede che l’Area Parco sia ridotta da 23.144ha a 15.119ha e che 9.010ha siano “Aree Contigue” cioè aree in cui non solo è consentita la caccia ma la cui pianificazione urbanistica passa ai comuni ed ai loro Piani Strutturali.

A sorpresa diventano “contigue” aree precedentemente “interne” a tutti gli effetti e che nulla hanno a che fare con la caccia! Per il solo territorio del Comune di Pisa tutta la fascia litoranea più prossima al mare, gli stabilimenti balneari, la gran parte della Golena d’Arno, Porto compreso ed altre.

Per le “Aree Contigue” vengono date disposizioni/prescrizioni sia in termini di destinazione d’uso che in termini di interventi edilizi ammissibili che dovrebbero essere recepiti dalle varianti ai Piani Strutturali e poi nei Piani Operativi dei singoli comuni.

Anche qui diverse brutte sorprese: per la gran parte di esse non c’è la prescrizione del “non consumo di suolo” che viene implicitamente ammesso.

In particolare, nelle Aree contigue più “permissive” dal punto di vista urbanistico-edilizio (Golena d’Arno fino a Porto compreso; gli stabilimenti balneari ed altre) sono ammissibili interventi fino alla realizzazione di addizioni volumetriche, senza fissarne neanche il limite quantitativo!

Sconcertante l’assenza in tutte le norme di attuazione di riferimenti al problema dei cambiamenti climatici e conseguenti previsioni di innalzamento del livello del mare da uno fino a 2,5m al 2100. Arenili, stabilimenti balneari, Golena si trattano come un qualsiasi quartiere della periferia urbana e come se quel problema non esistesse. Per tutti i manufatti in quelle aree a ridosso del mare e del fiume si permette il consolidamento e in alcuni casi addirittura l’ampliamento senza alcuna ipotesi di adattamento al cambiamento climatico. Eppure, in alcuni casi non ha senso ingaggiare una battaglia contro il mare che avanza, e l’unica strategia ragionevole sarebbe un’onorevole ritirata. Neanche una parola poi sulle previsioni urbanistiche tuttora presenti nell’area retrostante il Porto, ridotta a lungo ad un acquitrino dai recenti eventi alluvionali, con la realizzazione di 55.000mq di nuovi fabbricati secondo le previsioni del Piano di Recupero della ex-Motofides, nonostante sia scaduto fin dal 2016.

Quindi non solo il Parco con questo PIP restituisce 9.010ha di area Parco alla pianificazione dei Piani Strutturali dei Comuni, ma le indicazioni/prescrizioni che fornisce per la loro stesura sono ben lungi dall’assumere la difesa e la salvaguardia dell’ambiente e del territorio come priorità.

Anche per alcune aree Parco a tutti gli effetti, le normative proposte lasciano sconcertati.

La scelta peggiore riguarda le AREE ANTROPIZZATE A CARATTERE MILITARE (DAM) (3 aree interne a Camp Darby, la Base sulla Bigattiera e l’Area ex-CISAM, tutte boscate) per le quali, lungi dal prevedere, almeno parzialmente, una dismissione della servitù militare ed una restituzione alla fruizione pubblica, si prevede un consolidamento della funzione militare. Sono ammessi addirittura interventi di nuova edificazione per addizione volumetrica ed opere di urbanizzazione primaria”, senza neanche fissare anche qui limiti quantitativi. Una norma palesemente senza senso dal punto di vista urbanistico e fatta apposta per consentire la realizzazione della nuova mega base dei Carabinieri in area Parco.

Queste alcune delle criticità individuate dalle due Associazioni.

Pisa, 11 dicembre 2023

Associazione ambientalista La Città Ecologica APS

COMITATO PERMANENTE PER LA DIFESA DI COLTANO (PARCO MSRM)

 

Trovi il documento cliccando sull’immagine riportata di seguito.

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