PARTITI I LAVORI PER LA DARSENA EUROPA. UN ECO-MOSTRO CHE METTE A REPENTAGLIO LA COSTA PISANA E LA STESSA CITTÀ. LA PRIORITÀ DEVE ESSERE UN PIANO DI ADATTAMENTO DELLA COSTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI.

Sono ufficialmente partiti i lavori per la realizzazione della Darsena Europa con il classico lancio della prima pietra, taglio del nastro, foto di rito. Alla cerimonia oltre ai padroni di casa (che hanno in contemporanea la sfacciataggine di inaugurare una Biennale del Mare all’insegna della “sostenibilità”!) e al Presidente Giani (qui in veste di cofinanziatore per 200Milioni di nostri euro), era presente anche l’Assessore pisano Ing. Dringoli, preso probabilmente da un raptus di autolesionismo puro.

Quindi a nulla sono servite le battaglie delle diverse associazioni ambientaliste, tra cui La Città ecologica, che hanno presentato decine di osservazioni nel corso della procedura di V.I.A. presso il Ministero dell’Ambiente.

Il Ministero ha concluso la procedura usando una tautologia: non esistere una “opzione zero” se si vuole far arrivare a ridosso delle Secche della Meloria giganti marini portacontainers che pescano fino a 20metri. Il Ministero non si è posto neanche il problema che quasi tutti i porti italiani lavorano per quell’obbiettivo e che spetterebbe proprio al Ministero individuare quello con le condizioni ambientali meno sfavorevoli.

Il progetto finale della Darsena Europa prevede un molo nord che si estende in mare nella fase finale per oltre 3000metri, dove attraccherebbero grattacieli galleggianti di circa 22 piani, di altezza, a pieno carico, di 70-80m! Gli effetti sul litorale pisano non sono di fatto noti: potrebbero essere catastrofici. Sicuramente definitivo lo stravolgimento totale della linea di costa e lo sconvolgimento del paesaggio, un aspetto non trascurabile per località turistiche. Altro che pale eoliche!

Le condizioni poste dal Ministero sono pannicelli caldi.

Da escludere totalmente secondo noi il sabbiodotto, una sorta di TUBONE, sotterraneo che dovrebbe portare sulle spiagge a nord i sedimenti che si accumuleranno alla foce dello Scolmatore, il canale artificiale necessario per salvare Pisa dalle piene, nel quale confluiscono oltre al depuratore civile ed industriale di Pontedera, diversi fossi minori, per lo più fortemente inquinati da scarichi civili come il Canale dei Navicelli. Quei sedimenti non sembrano idonei per ripascere le spiagge del litorale pisano e oltre tutto porterebbe per la maggior parte acqua inquinata e il divieto di balneazione viaggerebbe nel tubo insieme alla sabbia!

Piuttosto per lo Scolmatore questa nuova banchina di oltre 3km rappresenta un potenziale grosso problema: essa può concentrare l’energia delle onde e creare un innalzamento del livello del mare alla sua foce e quindi ostacolare il deflusso delle acque in caso di piene, con grave pericolo per l’esondazione dell’Arno in città.

Ma anche il Sand Engine proposto dal Comune di Pisa appare una soluzione illusoria e inefficace.

Occorre smettere di qualificare come “compensative” quelle che sarebbero solo opere di lieve mitigazione del danno. Il danno, prima di tutto, non va fatto. Secondo La Città ecologica la Darsena Europa è un’opera ambientalmente non sostenibile in sé e quindi da non realizzare.

La priorità per tutta la costa toscana è un’altra e lo hanno dimostrato gli ultimi eventi meteomarini che hanno portato all’allagamento da mare del litorale. Le previsioni scientifiche danno, in assenza di una decisa riduzione delle emissioni climalteranti, un innalzamento del livello del mare da uno fino a 2,5m al 2100.

A giudizio de La Città ecologica nel progetto e nella VIA del Ministero sono sottovalutati questi possibili impatti dei cambiamenti climatici sull’opera.

Il Comune di Pisa deve abbandonare la logica delle illusorie “compensazioni” e chiedere alla Regione di assumere l’adattamento della costa ai cambiamenti climatici come obiettivo prioritario.

La Regione deve subito decidere di stanziare una cifra almeno pari a quella stanziata per la Darsena Europa per l’elaborazione di un piano di adattamento ai cambiamenti climatici per il litorale da Livorno a Viareggio, affidandone l’elaborazione ad esperti italiani e stranieri di livello internazionale.

Pisa, 17 maggio 2025

Associazione ambientalista

La Città Ecologica APS

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